Storia

Testo Originale

Storia-Malifaux-Italiano

1787 – L’Anno Della Breccia

Malifaux.

Dai mormorii di piazza della plebe, fino ai toni sommessi e riservati della Gilda, un nome pronunciato sempre con un certo timore.

Da anni l’umanità stava affrontando una fase di evidente declino per la Magia. Persino i più eccelsi tra i praticanti trovavano sempre più difficile eseguire gli incantesimi più banali. Qualcuno sosteneva che eravamo diventati troppo dipendenti dalla magia; che avremmo dovuto accettare il ritorno ad una condizione più naturale. La controparte ribatteva che i praticanti, in particolare quelli con talenti nella guarigione, avevano migliorato sensibilmente la qualità della vita di tutti.

Nel 1787, i più rinomati tra praticanti del tempo si radunarono e si unirono insieme nella ricerca di nuove fonti di potere. Sebbene la successione di eventi che portò a tale scoperta sia ancora oggi dibattuta, essi rintracciarono un altro mondo, appena al di fuori della nostra realtà, separato da questo mondo da una sottile barriera – una barriera che, forse, avrebbe potuto essere oltrepassata. L’energia magica pura che emanava attraverso la barriera era troppo intensa per resistere alla tentazione.

Con una mossa senza precedenti – qualcuno direbbe un atto dettato dalla disperazione – i maestri elaborarono il loro più imponente incantesimo di sempre, e aprirono un varco in questa barriera tra i due mondi.

La reazione che ne conseguì nell’etere fu devastante. Molti dei praticanti più deboli caddero a terra, privi di vita, in seguito all’enorme esplosione che si fece strada tra i due mondi. Altri, più potenti, si videro sottratta ogni capacità magica al momento dell’apertura del varco – La Breccia. La città vicina al luogo del rituale fu rasa al suolo, la forza vitale dei suoi abitanti strappata dai loro corpi, mentre l’equilibrio etereo tra i due mondi si ristabiliva. I sopravvissuti sentivano i propri poteri aumentati di parecchie volte, semplicemente stando in prossimità della Breccia.

Dicono che le grandi opere necessitino grandi sacrifici. Quel fatidico giorno, entrambe le cose furono compiute.

Fu chiamata ufficialmente La Breccia Del Confine Estremo – La Breccia per la gente comune. Uno squarcio irregolare che pareva aperto nel tessuto stesso della realtà. L’oscuro passaggio si estendeva per trenta metri in larghezza, venti verso l’alto, la sua superficie baluginava come un miraggio al sole.

Un vento gelido soffiava attraverso La Breccia e portava con sè il vago odore di antica morte. Squadre di esploratori furono radunate in fretta, per esplorare questa nuova terra, e riportarne indietro alcuni dei segreti.

Dall’altra parte della Breccia, queste squadre trovarono una grande città. All’apparenza, era sorprendentemente simile a molte del nostro mondo. Nonostante ciò, tutti coloro che attraversarono la Breccia quel giorno poterono dire che questo mondo era anche notevolmente diverso. Molti degli edifici portavano strane scritte, alcune incise sulle facciate di mattoni, altre dipinte sulle porte di legno.

Dopo aver setacciato la città per due settimane, non una sola forma di vita era stata trovata, nessuna traccia di esseri umani o animali. Nessun segno di battaglie, resti o cadaveri, nulla. Era come se gli abitanti fossero semplicemente svaniti.

A molti dotti e studiosi del tempo fu concesso di entrare in questo sconosciuto nuovo mondo per studiare i segni e i simboli, nel tentativo di svelare che cosa potesse essere accaduto ai residenti. Al termine di mesi di ricerche, avevano appreso che la città si chiamava Malifaux. I segni e i simboli presenti sui mattoni e sulle soglie, altro non erano che le insegne dei negozi: merceria, sarto, armaiolo. Altre indicazioni, tuttavia, parevano incomprensibili: Chirurgo della Morte, e Magie Meccaniche, erano solo due delle strane insegne che gli esploratori e gli studiosi riuscirono a tradurre. Nell’intero arco di queste esplorazioni non emerse alcun dettaglio che potesse indicare cosa fosse accaduto ai cittadini precedenti.

Gli esploratori si spinsero più lontano, in cerca di risposte, ma anche in cerca della fonte dell’energia eterea da cui si sentivano avvolti. A diverse miglia dalla città rintracciarono un piccolo insediamento, quelli che potevano essere solamente i resti di una cittadina mineraria. Vi erano una manciata di edifici in legno, quasi tutti fatiscenti. Scoprirono una grossa cavità scavata nel fianco della collina, subito ad ovest dell’insediamento, con un pozzo che conduceva verso il basso. Presto le loro esplorazioni portarono alla luce un materiale dall’aspetto simile a gemme, che irradiava etere – l’energia magica che pareva inondare questo mondo e di cui la Terra aveva così disperatamente bisogno. Le pietre si presentavano in varie tonalità di bianco, alcune più potenti di altre, ma all’interno sembravano racchiudere una riserva di energia magica latente, alla quale un mago avrebbe potuto facilmente attingere e utilizzarla per i propri scopi.

Gli studiosi trovarono riferimenti a queste pietre magiche negli antichi manoscritti. Parlavano di un grande potere che le accompagnava, ma anche di un grande pericolo. Ai praticanti non importava di alcun pericolo; bramavano il potere. Vi fu una corsa per accaparrarsi e accumulare queste pietre in grandi quantità, dal momento che praticanti di qualunque livello e abilità erano in grado di usarle per potenziare la propria magia. Coloro che le maneggiavano notarono anche un effetto collaterale – man mano che attingevano al suo potere, la pietra diventava scura, mentre la sua energia magica si consumava. In seguito a un caso fortuito, però, fu scoperto che quell’energia poteva essere ricaricata, qualora la pietra fosse posta nelle strette vicinanze di una persona in punto di morte. Questo curioso effetto fece guadagnare loro il popolare soprannome di Soulstones, Pietre Dell’Anima.

Dopo sei mesi di esplorazione, La Breccia fu aperta alla gente comune. Si stabilì un fiorente commercio sul lato terrestre della Breccia, per coloro i quali osavano avventurarsi a raccogliere le Soulstones. Gli insediamenti in rovina, lontani dalla città di Malifaux, furono ricostruiti, e gli individui disposti ad affrontare il difficile ambiente popolarono queste cittadine per lavorare nelle miniere di Soulstones.

Molti praticanti si trasferirono a Malifaux con l’obbiettivo di studiare la singolare magia di questo nuovo mondo, con le loro le famiglie e i servitori a seguito – un’intera popolazione.

La vita a Malifaux continuò in questo modo per poco più di un decennio.

La salvezza della magia era a portata di mano.

1797 (o 10 P.F.)

Gli umani popolarono le aree di Malifaux prosperando per il successivo decennio, ingrassando e arricchendosi con la raccolta e il commercio delle Soulstones.

Man mano che gli insediamenti si stabilivano sempre più lontani dalla Breccia, squadre di esploratori furono spedite più a fondo nelle regioni selvagge, ma ben pochi fecero ritorno. Coloro che vi riuscirono, raccontarono di incontri con creature fantastiche, che ricordavano i miti e le fiabe del passato sulla Terra. Gli esploratori li soprannominarono Neverborn. Nessuno sapeva perchè avessero atteso prima di mostrarsi, ma i Neverborn misero presto in chiaro che gli esseri umani non erano loro amici. I pericoli intrinseci sorti con lo stabilirsi in un nuovo mondo, erano ora amplificati dalla minaccia di indigeni ostili lungo il confine frastagliato che l’umanità si era scavata dentro Malifaux.

Anche con la minaccia dei Neverborn, uomini e donne ambiziosi continuarono le loro esplorazioni. Iniziarono a circolare storie su esploratori che si erano imbattuti in tombe contenenti un oscuro segreto. I primi esploratori a scoprire il segreto, lo portarono con sè nell’aldilà, quando i guardiani della tomba, morti da secoli, si rianimarono per farli a pezzi. Altri esploratori ebbero più fortuna. Questi incontri provarono che la teoria magica della necromanzia era fondata. Fino a quella scoperta, la magia nera era soltanto una favola sulla Terra, ma a Malifaux era invece una realtà.

Maghi opportunisti studiarono le rivelazioni degli esploratori, alla ricerca di maggiori informazioni su questa nuova branca della magia. Molti furono uccisi dalle cose che riportarono in vita, mentre altri trovarono i mezzi attraverso i quali poter utilizzare i morti come droni, o schiavi. I più potenti di questi maghi oscuri spinsero i propri studi di necromanzia verso la manipolazione di carne morta, trasformando un cadavere umano in un orribile abominio. Temuti e braccati dagli altri coloni, questi Resurrezionisti furono costretti a nascondere i loro esperimenti alla vista, ritirandosi negli angoli più remoti e oscuri di Malifaux.

Altri maghi concentrarono i loro studi sui fantastici macchinari ritrovati in tutta la città e dintorni. Benchè molti dei dispositivi rinvenuti avessero ceduto alle ingiurie del tempo, i pochi ancora funzionanti richiesero l’energia di una Soulstone per alimentare le loro strutture metalliche. Molte delle macchine erano cose semplici, poco più che giocattoli. Tuttavia, alcune erano di gran lunga più complesse, con applicazioni che nè i maghi, nè gli ingegneri terrestri, poterono facilmente discernere.

Un decennio trascorse così a Malifaux, con la promessa di scoperte incredibili e la minaccia di incontrollabili pericoli a pesare in parti uguali sulle ambizioni e le paure del genere umano – questo, fino all’inverno del 1797.

Durante quell’inverno, una terribile tormenta colpì la città, e con essa un’instabilità nel Confine EstreLa-Breccia-Ours

mo. Nonostante i più grandi sforzi dei maghi da entrambi i lati del Confine, la Breccia iniziò a restringersi e collassare su se stessa. Tentativi di attraversare la Breccia da entrambe le parti furono respinti, come se una qualche forza esterna stesse impedendo ogni accesso attraverso la barriera. Peggio ancora, i suoni di una feroce battaglia echeggiarono da Malifaux attraverso il Confine.

Alle prime ore del mattino del giorno successivo, nonostante tutti gli sforzi per prevenire la sua chiusura, la Breccia era ridotta a una dozzina di metri di diametro. Un fumo soffocante fluiva per essa da Malifaux, ma gli abitanti della Terra ancora non potevano passarvi attraverso. Le grida e i rumori di battaglia si erano affievoliti sempre più con il calare della notte, e la paura attanagliava le anime della folla radunatasi davanti, in attesa dell’inevitabile. Vi fu più di un tuffo al cuore quando, senza preavviso, un corpo straziato attraversò saettando l’apertura, atterrando con un suono disgustoso, pochi attimi prima che la Breccia del Confine Estremo si chiudesse su se stessa in un lamento lancinante. Gli occhi di tutti si spostarono dal vuoto dove una volta era la Breccia, al cadavere ai loro piedi. Incisa sul suo torso martoriato, una sola inquietante parola:

Ours, “Nostro”.

Logo-Gilda

1797 (o 10 P.F.)

Un periodo di shock e agitazione seguì la caduta del Confine Estremo. Ogni sforzo fu fatto per tentare di riaprire la Breccia, ma senza successo. Furono usate anche Soulstones per alimentare rituali con altissimo dispendio di etere, distruggendo queste risorse ora ancor più preziose.

La magia era ancora una volta in pericolo. Sono gli individui in possesso di Soulstones potevano praticarla con qualche garanzia di successo, e una volta esaurita, ogni Soulstone necessitava la morte di un altro essere umano per ricaricarsi. Con il futuro della magia nelle mani di pochi potenti, era inevitabile che si sarebbero scatenate guerre per il possesso anche della più piccola Soulstone. Furono compiute le azioni più depravate nel tentativo di catturare forze vitali in Soulstones artificiali, ma fu soltanto un fallimento. Il tumulto creato da questi atti diede alla confederazione di maghi che aveva aperto la Breccia in origine l’opportunità di cui avevano bisogno per riunirsi ed essere riconosciuti come un’ufficiale entità politica. E così, vide la luce La Gilda.

La Gilda prese il controllo della disponibilità delle Soulstones, elargendole per l’uso in cambio di posizioni di potere all’interno di ogni governo. Ministro della Magia, Segretario delle Pratiche Eteree, e così via, questi titoli davano legittimità a farne richiesta. La Gilda richiese di essere messa in carica nella zona circostante la Breccia, per studiare più approfonditamente il fenomeno ed elaborare un possibile modo per riaprirla.

La Gilda prese anche misure per garantire strutture dove i suoi membri avessero accesso alle anime sul punto di trapassare, per ricaricare le loro Soulstones. La società era diventata troppo dipendente dall’influenza magica della Gilda, per permettere che il suo potere diminuisse. Le Soulstones furono regolarmente rinnovate presso gli ospedali, le prigioni e le strutture che ospitavano gli anziani. Nonostante fosse considerata una pratica crudele da alcuni, generando innumerevoli ore di dibattito morale e religioso, molti la trovavano necessaria per preservare i benefici che la magia portava alla Terra.

1897 (o 10 P.F.)

Esattamente un secolo dopo la chiusura del Confine Estremo, preciso al minuto, il velo che separava la Terra da Malifaux si squarciò inaspettatamente, un’altra volta. A differenza della prima apertura, la morte e i danni generati dalla riapparizione della Breccia furono relativamente ridotti. Il ritorno della Breccia seminò il panico tra i membri della Gilda, certi che qualsiasi calamità si fosse abbattuta su Malifaux un centinaio di anni prima, stava per raggiungere il nostro Mondo.

La Gilda mobilitò il suo braccio militare, pronta a respingere ogni minaccia che avesse attraversato la Breccia. Dopo un intero mese passato preparandosi all’imminente battaglia, la Breccia era rimasta indisturbata. Soddisfatta che nessun pericolo si fosse presentato nell’immediato, la Gilda inviò una squadra esplorativa pesantemente armata attraverso la Breccia, a Malifaux. Si trovarono davanti la città deserta e parzialmente in rovina, i segni di una feroce battaglia erano visibili ovunque. Gran parte del danno era antico, ma si potevano vedere anche segni di lotta più recenti. Più inquietante delle macerie era la totale assenza di corpi, vivi o morti. Con una distruzione di quella portata gli esploratori avevano previsto di imbattersi in centinaia di cadaveri, ma ad ogni vano vuoto che perquisivano sentivano montare in sé il terrore.

La Gilda si mosse rapidamente, stabilendo un avamposto rinforzato sul lato di Malifaux. Sapevano di dover consolidare le loro pretese su Malifaux e manipolare le emozioni della popolazione comune, convincendola che fosse nei migliori interessi di tutti lasciare che i maghi gestissero i traffici attraverso la Breccia. Il fatto che proprio loro avrebbero beneficiato direttamente del flusso delle Soulstones era una scomoda verità, minimizzata dalla Gilda ogni qualvolta vi si puntassero sopra i riflettori. Maghi allettati dalle storie che gli insegnanti avevano raccontato loro riguardo le meraviglie di Malifaux fecero subito richiesta d’accesso, arrogantemente convinti di essere in grado di gestire qualunque pericolo avessero potuto incontrare.

La perdita di così tante menti preziose e talenti magici quando la Breccia si era chiusa per la prima volta era stata una lezione importante per la Gilda sul modo migliore per ristabilire una colonia a Malifaux, se l’occasione si fosse mai ripresentata di nuovo. Questa volta la Gilda istituì una pratica per cui ai criminali più difficili ed altri indesiderabili sociali veniva offerta una scelta: scontare i termini della loro carcerazione a Malifaux, con la possibilità di guadagnarsi la libertà tramite il duro lavoro, o affrontare sulla Terra la condanna per i loro crimini, spesso la prigione a vita o l’esecuzione. Molti di questi ‘ergastolani’ accettarono la pena a Malifaux e viaggiarono attraverso la Breccia per lavorare nelle miniere della Gilda, e aiutare a ristabilire l’affermazione dell’umanità nel nuovo mondo.

Naturalmente, dove esistono infinite opportunità, esistono anche individui disposti ad affrontare l’ingnoto, non importa quanto grande possa essere il pericolo. Cogliendo questa disperazione, la Gilda istituì un sistema di contratto con il quale questi individui venivano portati a Malifaux ed era loro permesso di cercar fortuna, a patto che una parte dei loro successi finisse nelle casse della Gilda.

Con una forza lavoro composta prevalentemente da opportunisti, debitori, indesiderabili sociali e criminali, la Gilda istituì sul posto una forza di governo per sorvegliare la sua collezione di lavoratori e coloni disadattati, e per garantire che il recupero delle Soulstones continuasse.

La vita era, ed è, dura a Malifaux. Per coloro che tentano di sovvertire il sistema o di interferire con il flusso delle preziose pietre della Gilda, è anche breve. Nonostante il pugno di ferro della Gilda, comunque, ci sono alcuni che riescono a raccogliere abbastanza potere o ricchezza da elevarsi sopra la sua portata e ritagliarsi un’esistenza che non avrebbero mai potuto avere sulla Terra. Ogni uomo, donna e bambino a Malifaux lotta per queste ragioni – per la possibilità di vivere la propria vita indisturbati, o per guadagnarsi il viaggio di ritorno verso casa, sulla Terra.